Piazza l'auto!
Apparentemente in ordine, in realtà sono automobili (oramai fuori produzione) invadenti, tutte abbandonate in posti (quali piazzali, piazze, slarghi, angoli) non adibiti al posteggio auto: luoghi surreali e metafisici che potrebbero essere ovunque.
Se nell'istante dello scatto la vettura pare non arrecare alcun disturbo, nulla si sa del momento precedente o successivo allo scatto stesso, quanto essa − posta fuori posto − sia realmente d'ingombro. Per un'egoistica esigenza personale non viene rispettato un accordo comune, un oggetto privato viene così gettato in un contesto pubblico. Lo spazio diventa disarmonico, nato non come parcheggio, lo diventa in modo forzato.
Se da una parte la fotografia documenta un dato di fatto, dall'altro ne sublima l'atto.